martedì 3 aprile 2012

Appunti sul sud est asiatico

Il seguente testo è tratto da un libro in adozione per le scuole medie, un po' più aggiornato del vostro. A questi appunti suggerirei di affiancare la biografia di Aung San Suu Kyi, di cui si sta parlando tanto in questi giorni.  Entrambi i testi costituiscono materiale per l'ultimo argomento relativo all'Asia.



IL PONTE DELL'ASIA SUD-ORIENTALE

Un crocevia eccezionale...
Il Sud-Est asiatico è una regione estesa all'incirca co­me la metà della Cina e mediamente popolosa che occupa la parte sud-orientale dell'Asia. I Paesi di quest'area presentano comuni radici culturali e sto­riche, problemi analoghi, ambienti naturali simili. Per immaginare l'eccezionale posizione strategica del Sud-Est asiatico è sufficiente guardare un plani­sfero. Si può osservare che:
      l'area si trova al crocevia tra due grandi oceani, il Pacifico a est e l'oceano Indiano a ovest;
      si trova, inoltre, fra la Cina a nord, l'India a ovest e l'Oceania a sud; a est, sull'altra sponda dell'oceano Pacifico, vi sono gli Stati Uniti;
      fanno parte del Sud-Est asiatico sia penisole unite al continente asiatico sia arcipelaghi totalmente divisi dal continente; penisole e arcipelaghi si riconoscono come parte di una stessa macroregione e ciò implica la possibilità di controllare sia flussi commerciali terrestri che marittimi.

Per la sua posizione, il Sud-Est asiatico è una via di comunicazione e un ponte naturale unico al mon­do. Il suo ruolo di "terra di mezzo" è diventato an­cora più importante nel XXI secolo. Sfruttando la vi­cinanza di nuovi grandi mercati, Paesi del Sud-Est come Vietnam, Indonesia e Singapore crescono a ritmi elevatissimi e sono ormai temibili concorrenti della Cina.

...con alcuni problemi da risolvere
Il Sud-Est asiatico deve affrontare alcuni problemi che ne ostacolano la crescita e rendono in parte vana la fortunata posizione strategica. La prima dif­ficoltà consiste nel fatto che alcuni Paesi di questo territorio sono governati da dittature che operano sistematiche violazioni dei diritti umani. Questo ele­mento rende difficile e inaffidabile ogni possibile accordo fra questi Stati.
In secondo luogo, alcuni Paesi, come Vietnam, Fi­lippine, Singapore e l'isola di Giava in Indonesia presentano un forte sovrappopolamento. Come conseguenza, le risorse agricole non sono sufficienti e sono necessarie importazioni di derrate alimen­tari, ma soprattutto si rilevano fenomeni di defore­stazione e di cementificazione che mettono a ri­schio l'ecosistema regionale.
Infine, alcuni Stati del Sud-Est asiatico si trovano esposti a gravi minacce naturali che si concentrano in questa parte del pianeta: vulcanesimo, ma­remoti, terremoti, tifoni. Per limitare i danni oc­corre mettere a punto sistemi di allarme e preven­zione tecnologicamente complessi e costosi, che nel Sud-Est asiatico sono ancora scarsi.

Una terza via politica
I Paesi del Sud-Est asiatico hanno fondato, nel 1967, l'Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico o ASEAN (Association of South-East Asian Nations, vedi carta). L'associazione è nata come terza via politica, alternati­va al comunismo sovietico e al capitalismo nordamericano. Oggi il suo obiettivo primario è creare un'area di libero scambio tra i Paesi aderenti, simile alla comunità europea e in grado di competere con Cina e India. Nel 2007 l'associazione si è dotata di una costituzione che enfatizza l'importanza del rispetto dei di­ritti umani, ma al tempo stesso ri­badisce uno dei capisaldi dell'as­sociazione originaria: la "non in­terferenza" negli affari interni dei singoli Stati. Ciò permette ai go­verni dittatoriali di quest'area (Myanmar, Thailandia) di rimane­re nell'ASEAN, di fatto screditando la regione agli occhi dell'Occi­dente e facilitando l'egemonia ci­nese. 


 Il link su Aung San Suu Kyi è il seguente


http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=1896&biografia=Aung+San+Suu+Kyi






Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.